Analisi dei blocchi energetici

I blocchi energetici depositati lungo i segmenti che compongono il nostro corpo quantico sono intuibili attraverso una tecnica di ammiccamento che permette di stabilire addirittura, con incredibile precisione, le date ed i tempi in cui il vortice energetico o Chakra ha registrato per la prima volta il conflitto che ha finito poi per ostruire il libero passaggio di energia.

Il chakra viene tendenzialmente bloccato a causa di un’esperienza sperimentabile attraverso i nostri cinque sensi materiali. Ogni nostro pensiero pur essendo in grado di abbassare notevolmente o innalzare, a seconda della sua qualità, la frequenza energetica di uno specifico chakra non genera mai da solo grossi blocchi. Cosa che accade invece a seguito di un’esperienza direttamente o indirettamente provata (nel senso che non necessariamente l’individuo deve provare in prima persona un trauma ma può, ad esempio, aver assistito ad un forte trauma che ha riguardato una persona cara), il cui carico emozionale non viene opportunamente sciolto o metabolizzato. A tal proposito non dobbiamo affatto intendere un’elaborazione di tipo mentale bensì la relazione che c’è tra l’esperienza traumatica vissuta e lo scarico dell’emozione ad esso collegata che, evidentemente, non viene buttata fuori in maniera istantanea o idonea.

La situazione di stress che ne deriva lascia nel chakra di riferimento, dove l’emozione si sedimenta,  un segno, una traccia, un vacuum, una vera e propria ostruzione che impedisce la libera circolazione delle energie di vita. Un parallelo assai simile a quello che avviene nelle arterie o nelle vene quando si genera una trombosi: inizialmente si forma una lenta ma costante occlusione del canale, magari a causa di un deposito di grassi in eccesso che l’organismo non riesce a metabolizzare, e quando il deposito diviene di dimensioni tali  da ostruire il flusso sanguigno, allora può persino accadere l’irreparabile.

Un chakra funziona allo stesso modo con l’aggravante che è collegato attraverso i meridiani anche agli altri segmenti. Pertanto anche un’occlusione parziale piuttosto che  un’affannosa circolazione energetica in uno di essi può finire per compromettere gravemente anche il funzionamento degli altri. Immediatamente inizia un ristagno delle energie residuali interne al corpo che non riesce più a ri-caricare/generare/vitalizzare se stesso, finendo così per perdere sempre più energia. Immaginate una candela sotto una campana di vetro che bruciandovi tutto l’ossigeno contenuto finisce per spegnersi.

Ecco che l’analisi del chakra oltre alla valenza terapeutica insita a preludio del successivo sblocco energetico che si andrà a fare, finirà per consapevolizzare il paziente di quanto il suo corpo sia una macchina di elevatissima intelligenza ed autonomia. La lezione da imparare farà si che in futuro ogni emozione dovrà essere sbloccata immediatamente al momento in cui viene vissuta e che riacutizzare le ferite, rimuginare sul latte versato equivale equivale per il nostro organismo ad occludere ancor più velocemente i nostri canali di vitalità energetica.

L’analisi delle simbologie legate ai chakra sarà il corollario fondamentale che aiuterà a capire da quali problematiche emozionali il paziente può o meno essere afflitto, ieri, oggi o domani; quali saranno i suoi punti deboli, quali sono i segni sul corpo del suo vissuto fino a quel momento fino a prevedere quali segmenti può rischiare di compromettere qualora non riuscisse a liberarsi in tempo del carico emozionale che porta su di sé.

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