Cosa è una visita empatica?

Wikipedia ci dice che l’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Sentire “dentro” di sé qualcosa dell’altro, instaurare un forte legame interpersonale.  Non un semplice mettersi nei panni dell’altro, bensì la capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona.
È una forma molto profonda di comprensione dell’altro. È vero. Ma questo può apparire ai nostri occhi come una sorta di sensibilità particolare, una dote,  che taluni individui sviluppano piuttosto che altri, e questo non rende bene l’idea che io metto in pratica in una seduta.

“Sentire” – questa volta – può anche essere sinonimo di un “Vedere”.
E così come si sente, avverte tramite il Sesto Senso – l’intuito -, così si può vedere, osservare  attraverso il Settimo Senso – la percezione.
Pertanto la Visita empatica è una vera e propria lettura dell’altro, attraverso mille e mille segnali che il tuo interlocutore ti lancia, in modo spontaneo e naturale, senza esserne spesso consapevole. Ma è soprattutto una Lettura del corpo.

Il corpo parla, è la prima cosa che io dico in una seduta o in un seminario, e tutto ciò che gli appartiene costituisce la cartina di tornasole delle sue esperienze umane, psichiche, emozionali e karmiche…
Il corpo registra ed annota su di sé le esperienze che la propria anima vive durante un’incarnazione.

Esso è la prova vivente e tangibile delle lezioni da imparare su questa terra ad ogni rinascita.

IL CORPO È UN LIBRO.

Ecco che nel processo di comunicazione di questa lettura subentra l’Empatia.
Una lettura consapevole dell’altro. La lettura del nostro libro personale.

E come quando si è piccoli ed a scuola ti insegnano a riconoscere vocali e consonanti con cui creerai le parole da cui attingerai i tuoi significati, così nei nostri incontri, ti verrà insegnato a leggere nel tuo personale libro, dove le parole avranno un significato speciale.

Una lettura che consapevolizza il paziente.

E’ inutile cercare di nascondere, fingere di non capire ciò che ci sta accadendo, pensare di essere fortunato o sfortunato, credere in un destino preconfezionato o altro,  il nostro corpo ci sta dicendo, qui ed ora, dove stiamo andando, in che direzione sta andando il nostro cammino.

Se la direzione è poi più o meno di nostro gradimento, questo dipenderà da cosa pensiamo di noi stessi e quanto siamo disposti a lavorarci sopra.  Tutti i nostri dubbi, o tutti i nostri tentativi di nasconderci emozioni e sentimenti più o meno elaborati, si palesano già da tempo sul nostro corpo e ne esemplificano lo stato di salute fisica, emozionale e mentale.

Nessuna cosa ci è accaduta o ci accadrà ci lascerà realamente neutrali.

Ogni cosa intorno a noi ha un suo perché. Ogni cosa i nostri occhi vedono, le nostre orecchie sentono, i nostri sensi colgono, è li per noi. Ed il corpo è la nostra naturale Scatola Nera, con una sua intelligenza autonoma dai pensieri deviati e condizionati dal nostro Ego.

Il terapeuta allora diventa un maestro che ti insegna a leggere, e piano piano ad impadronirti di un linguaggio assai speciale.

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